Alla solita ora suona la sveglia che ci richiama alla realtà...subito una bella doccetta per un dolce risveglio e immancabile ora della colazione...caffè, the, biscotti, baguette, nutella, prosciutto e marmellata, imbarazzo della scelta per una super carica!
Decisi a rispettare la tabella di marcia laviamo in fretta la tazze e chiudiamo le tende, ripiazziamo l'accampamento sulla macchina e partiamo in vista di una nuova giornata speriamo meno avventurosa di quella di ieri!
Prima visita al paese di Aigues-Mortes, la città murata attorno alle acque.
Una veloce passeggiata, qualche foto e immancabile la sosta in una Biscocioccolateria!!! E già dobbiamo scappare vista l'ora!
Ci dirigiamo verso Montpellier che con qualche fatica riusciamo ad attraversare e troviamo la prima sosta-pranzo a Saint Thibery: panino su una panchina del parco in compagnia di un anziano ciclista del posto!
Il vecchietto ha iniziato un'intensa conversazione, cartina alla mano, di cui solo lui sa cosa volesse spiegarci..di tutto ciò abbiamo vagamente capito di un canale che passa per Toulose, del cambio Campagnolo della sua bici e qualcosa su Bruxells e le centrali...
Dopo questo simpatico diversivo alla nostra sosta pomeridiana riceviamo la notizia che il pellegrino non riesce ad uscire dal centro di Montpellier e quindi ripercorriamo la strada già fatta e corriamo in soccorso.
Incredibile arriva la chiamata! “Non trovo una strada dove posso passare con la bici...venitemi incontro”.
E così Galaxy alla mano ripercorriamo la strada in cerca della pecorella smarrita...e finalmente eccola assetata e innervosita dalla mancanza di segnali.
E una volta riportato sulla retta via viaggiamo verso il nostro prossimo accampamento per la notte.
Dopo 20 km passati tra vigne e montagne si apre alla nostra vista il mare e il campeggio; gasati dall'idea che si trovasse lungo Narbonne-La Plage (la spiaggia che da sul Mar Mediterraneo) entriamo convinti e barcamenandoci tra un po' di inglese, spagnolo e francese riusciamo a farci dare un posto per dormire.
Piccolo spazzietto che il campeggio ci ha messo a disposizione a 5 metri dai servizi...vabbè...subito l'idea non sembrava male visto la comodità anche se poi si è rivelata una quasi tortura.
Veniamo “gentilmente” accolti da una formosa signora che non perde l'occasione per rimproverarci di esserci accampati in quello posto seguita da altrettanti connazionali che ci fissano incessantemente.
Chiacchere per chiacchere decidiamo di non considerarli più e ci prepariamo un'invidiabile “pasta coi sucoi”.
Immancabile la presenza in campeggio di italiani; in particolare un 82enne camperista con fare molto giovanile che all'inizio giustamente salutiamo e che poi accortosi della nostra cittadinanza decide di venire a scambiare due parole.
La pasta è pronta e finalmente ci ripaga dopo tanti sforzi. Proprio nel momento in cui decidiamo che un caffè sarebbe stata una buona idea, rieccolo dal camper deciso a continuare un discorso lasciato in sospeso, e da quelle che dovevano essere due parole ci accorgiamo essere diventate ormai un monologo, con accenni a pezzi di storia, rimproveri e osservazioni per i giovani...un vero e proprio racconto che eravamo liberamente costretti ad ascoltare...
Fatto sta che un'ora abbondante vola e ormai buio dobbiamo lavare posate e piatti e poi dirigerci a letto per recuperare le energie.
Un po' preoccupati da questi chiassosi vicini che di lasciar un po' di tranquillità non ne vogliono sapere!
SPERIAMO!!! NOTTE!
I vostri racconti rendono meno pesante la vostra lontananza, forza ragazzi avanti così!!!
RispondiEliminaSorpresi dal vostro commento che ci da la forza per andare avanti!
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