Ore 06.45 il buongiorno…nonostante il casino del pellegrino che si alzava gli accompagnatori continuavano il loro riposo.
Ore 08.00 assaliti da terrificanti attacchi di fame presa la dura decisione di lasciare Morfeo e avvicinarci al “simpatico albergatore”…oggi di buon umore!
Ore 08.30 attentamente scrutati dalla formazione della panchina dei vecchi tipici del paese…decidiamo finalmente di lasciare le chiavi e abbandonare Mortara...e ora seduti sulla panchina del centro commerciale aspettiamo le 9 che apra..
Alla domenica i mortaresi non fanno niente, ma il lunedì mattina sono tutti in fila che aspettano di entrare alla Bennett con una t.
Ore 9.30 spesa fatta e ora si parte con direzione Torino
Usciti dalla polenta iniziamo ad intravedere paesaggi più vivibili.
Nonostante sia lunedì anche a Castelrosso i panifici sono ancora chiusi, ma la chiesa merita di essere vista..bravi gli accompagnatori che si sono fermati qui!
Ore 11.00 il pellegrino fa sosta e ne approfitta per mangiare pane e mortadella in vista degli ultimi 100 km.
Aggiustatina alla bici: tirati i raggi, regolati i pattini e calibrata la ruota si riparte in direzione Venaria Reale.
Ore 11.50 ci accorgiamo che c’è il Po un po’ ovunque.
Dopo aver avuto un attimo di smarrimento tra i semafori del centro riusciamo ad arrivare a Venaria, ma…sorpresa delle sorprese…il lunedì qui è tutto chiuso…doppio yeah alla sfiga che ci perseguita.
In attesa del ciclista che vede la reggia, ma non riesce a raggiungerla, optiamo per l’aperitivo che apro lo stomaco all’immancabile panino con mortadella e wafer che ci addolciscono un po’.
Ore 17.15 siamo arrivati a Susa nonostante il forte vento contrario che destabilizza il nostro mezzo e qui pensiamo: “povero pellegrino che deve farsela in bici, ci metterà una vita ad arrivare” e infatti…
Orr 18.30 il ciclista arriva distrutto con poca energia e decide di accorciare la tappa che diventa Mortara-Susa
Il gruppo ricompattato decide di cercare un albergo nei dintorni di Susa evitando le famose camere con topi e scarafaggi
Il forte di Exillas ci si para davanti insieme alla salassata dell’albergo sottostante; un vero fortino con arredi sabaudi: il trionfo del ferro battuto e degli archibugi.
Una cena fenomenale e le pere colte dall’albero intorno al laghetto chiudono la nostra seconda tappa.
Notte notte!
E' ora che dalla mortadella passiate al patè di foie gras!! Forza Giorgio!
RispondiEliminaSto assaggiando del prosciutto e penso sia migliore del patè..e per finire del rosso della cantina di Ponti!
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