E' l'ultima sveglia, ma imperterrita suona...e continua a suonare, la spegni, ma insiste a volerti svegliare...alla fine la lasci vincere tanto domani starà muta...e così sono già le 7.30 e fuori c'è ancora buio e umido...
Tutto si ripete per l'ultima volta e oggi la voglia di fare, andare, brigare è ai minimi livelli: sarà la stanchezza, la voglia che questo viaggio non finisca o il sapere che da Santiago ci separano solo 130 km...
Colazione, doccia, galaxy preparato per affrontare il nostro viaggio e via: da Sarria a Santiago de Compostela, a ripercorrere il cammino che i nostri amici podisti hanno affrontato in questi ultimi dieci giorni.
Lasciamo il nostro campeggio, del tracciato di Santiago, e tutto procede incredibilmente secondo i piani...il tempo oggi sembra volare e in un attimo è già ora di doversi fermare per la sosta.
Abbiamo appena il tempo per poter fare un giro per la città di Palais del Re e fare compere per il pranzo...oggi è giorno di mercato nel paesino...qualche grappolo di uva, dal contadino ancora vestito da lavoro nei campi, e una forma di ottimo formaggio locale, dalla piccola e divertente vecchietta che giustamente in ogni paese non può mancare! Questa la nostra spesa tutto per un pugnetto di monetine in cambio del sorriso di tutte le persone che oggi imperversano nel mercato per guadagnare qualcosa dal loro lavoro...
Pochi metri più avanti il nostro tavolino...oggi colmo ed imbandito quasi a voler festeggiare la nostra ultima tappa...ma pochissime sono le parole, forse tanti i pensieri, le idee, i ricordi...e tutto questo condisce i nostri panini, le nostre noccioline, il nostro vino e sazia la nostra fame.
Troppo tardi rispetto alla tabella di marcia e neanche il tempo di un buon italiano caffè, già dobbiamo partire...con sottofondo musicale di nuovo tra qualche curva, salita, discesa anche noi voliamo verso la meta...convinti che quello che ci aspetta sia un piccolo e familiare paesino, ma dobbiamo ricrederci quando ci si apre davanti un incredibile città.
Sotto il cartello di benvenuto, all'entrata di Santiago, decidiamo di aspettare il pellegrino...sembra mancare l'entusiasmo oggi e l'attesa si fa interminabile...arriva la chiamata...nooooooo...a 10 km dall'arrivo si è perso, ma in effetti manca la strada percorribile in bicicletta, ma non abbattuto dalla situazione decide di imboccare il sentiero non asfaltato ed arrivare attraverso quello...
Passa mezz'ora ed eccolo finalmente...proprio dalla curva sbuca ed inizia la discesa, ignaro della sorpresa che lo attende..
Pochi metri ormai che lo separano dal cartello e proprio in parallelo, affianco a lui sul marciapiede, inizia a rincorrerlo un uomo...porta un cappello tipico da pescatore, sottili occhiali, corti pantaloncini e una bianca maglietta...ma sul retro un'importante immagine!
Si arresta proprio sotto il cartello in contemporanea con il nostro ciclista che si ferma a guardarlo e proprio di fronte a lui è costretto a leggerla...”CIAO GIORGIO...una foto e sotto essa un nome...ARMANDO”...è Marco Marcantoni, che dopo qualche minuti di pazzia, ha preso la macchina ed ha deciso di raggiungerci, regalandoci un emozione inimmaginabile!
Di sfondo della città, il palcoscenico un'incredibile parco verde, la coreografia il cartello Santiago e l'incredibile folla di auto e persone: personaggi i pellegrini che stremati dalla fatica vedono ormai a termine il loro viaggi. E anche noi questa volta siamo parte dello spettacolo.
Non possiamo però prolungare perchè l'ultimo passo ci attende...quindi ci dirigiamo verso la maestosa cattedrale fra giovani radunati per la giornata della gioventù e pellegrini visitatori...dobbiamo portare la credenziale e ritirare l'attestato, ma una fila interminabile ci aspetta però ad intrattenerci musica, balli e cori di mille paese e nazionalità.
Il tempo si fa tiranno e non ci permette di compiere il consueto rituale dei pellegrini di andare a salutare il Santo per cui tanti km di sudore, fatica, gioie e dolori sono stati spesi...
recuperiamo le macchine pronti a cercare un alloggio...trovare da dormire per otto persone alle nove di sera non è facile, ma con pazienza una quadrupla e due doppi saranno il nostro meritato riposo notturno.
Cavolo...sono già le 22 e le nostre pance brontolano ed è il segnale che i succhi gastrici sono in aumento e necessitano l'introduzione di qualcosa di solido.
E' tutto il giorno che nominiamo il polpo e finalmente soddisfiamo le nostre voglie nella Pulperia di Arzuà: quattro porzioni di “Pulpo a feira” e cinque di “Chipirones”, deliziosi calamaretti fritti, e due caraffe di vino tinto che qui servono freddo e vino bianco caldo servito in tazze ghiacciate...che fossero strani l'avevamo capito, ma ogni volta ci sorprendono!
Siamo al termine di una giornata e di un viaggio che nessuno mai potrà dimenticare.
Ad ognuno ha lasciato qualcosa, un segno indelebile, emozioni che raccontare a parole non è possibile...
...bisogna viverle..viverle sulla propria pelle...
Il nostro cammino, per ora, è finito!
Claudia, Cristina, Loretta, Sonia, Angelo, Giorgio, Michele
....e spunta una lacrimuccia inattesa...
RispondiEliminaGrazie ragazzi!!!!!
.....ciao Armando!!!!!
RispondiEliminaben tornati ragazzi!!
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