Inutile dirvi che anche oggi la sveglia, che stiamo iniziando a maledire, è suonata al solito orario e con meno voglia del solito mettiamo piede fuori dal sacco a pelo.
Ed ecco mentre ancora siamo con un occhio chiuso e l'altro aperto una voce che parla con accento amico...sembra innocuo e dopo averci dato indicazioni su dove andare per mettere il timbro ecco la fregatura... “visto che abitiamo vicino non è che potete farmi il favore di portarmi a casa un sacchettino che poi vengo a riprenderlo al ritorno???” E noi: “Ma certo...”. Si presenta con una valigia più grande delle nostre e grazie gentile amico veronese.
Colazione tutti insieme mentre i nostri ancora assonnati vicini iniziano a prepararsi.
Sono le ore 8.15 e il Giorgio parte e noi con tutta la calma possibile decidiamo di dare un'ordinata alla macchina e così facendo arrivano le 9.00
Pronti, partenza e via verso il supermercato che si rivela chiuso...qui si svegliano tardi la mattina e allora prendiamo l'amata N120 (che tanto ci ha fatto patire ieri) con direzione Burgos.
Sulla destra un cartello che segna pericolo neve...e ci guardiamo interrogativi...superiamo una curva e ci ritroviamo circondati dalla nebbia...e siamo senza parole...ci viene qualche dubbi di essere in Spagna il 16 di agosto...mah mah...
Incontriamo il ciclista lungo la strada e dopo una breve sosta per rifornimento acqua ripartiamo, ma non passano due minuti che arriva la prima chiamata di richiesta assistenza per rottura raggio.
Veloci partiamo ed in un attimo, sotto lo sguardo di altri pellegrini podisti in un paesaggio fantastico, la ruota è sostituita e il cammino può riprendere.
Entrati nella città di Burgos in lontananza vediamo le indicazioni per il nostro supermercato preferito, Carrefour, e una voglia irrefrenabile ci pervade e fermarci per fare rifornimento di provviste è d'obbligo.
Tra una corsia e un banco frigo si sono fatte le 12 e il tempo della siesta si fa vicino...per non farci fregare un'altra volta carichiamo il ciclista in macchina e proviamo uscire da questo paese...le indicazioni non mancano e uscire sembra una passeggiata...magari...un'ora a girare cercando la segnaletica che c'è e all'improvviso scompare...dopo un'ora una botta di fortuna e “N120 Leon” ci appare come un miraggio.
Ritrovata la strada ci torna la fame e accostare nel giardino dell'università è una frazione di secondo.
Galaxy aperto come uno stendino e il marciapiede che in un attimo si trasforma in un accampamento...diventiamo sempre più bellini visto che gli spagnoli continuano a salutarci.
L'inseparabile fornelletto acceso il caffè che borbotta segnano la fine del nostro passaggio per Burgos e l'inizio del nostro avvicinamento a Fromista, arrivo della tappa odierna.
Lasciamo l'ambiente cittadino e ritorniamo nel deserto più assoluto solo una strada che lo attraversa e ad ogni curva speri di vedere la fine, ma subito un altro rettilineo ci fa capire che non sarà così.
Sotto il caldo torrido continuano i campi con le balle di fieno quadrate che rendono inconfondibile questa regione, e ogni tanto coltivazioni di girasoli: paesaggi la cui descrizione non renderebbe loro giustizia...quindi per vederli dovete per forza percorrere questa strada.
Arriviamo al paese di Castrojerez e dubitiamo seriamente di trovare un posto ombreggiato vista la totale assenza di piante.
Con il nostro solito fiuto individuiamo un posto all'ombra dove aspettare l'avventuriero sia per il Galaxy che per noi...dopo un'ora che siamo lì a contarcela arriva un vecchietto che con totale tranquillità ci fa capire che non possiamo sostare qui con la macchina nemmeno ci fosse una marea di gente a cui dar fastidio...sono le cinque e in giro c'è solo lui e un cane che annusa le nostre scarpe...
Senza tanti problemi ci leviamo di torno e andiamo in cerca di un altro posticino...trovato...due panchine all'ombra, ma che calor anche a non far niente...in lontananza, dietro una curva lo vediamo...sembra vicino, ma non arriva più infatti qui le distanze ingannano spesso e volentieri.
Mucho calor...un pochito di eau petilante, una carezza al cagnolino solitario e via a percorrere gli ultimi 22 km: rettilineo, curva, rettilineo, curva, rettilineo e si arriva a Fromista, paesino di 10 case e tre chiese.
Operazione timbro effettuata ed albergo trovato ai primi tentativi
Osservazione: le francesi non saranno niente male, ma anche “los pellegrinos” spagnoli fanno la loro bella figura!
Doccia e riposino sul letto, che alla fine si trasforma in una dormitina, e alle 20.30 siamo a tavola per il menù del pellegrino: minestra di lenticchie, baccalà fritto, patatine fritte, filetto di maiale e mousse al limone ...tutto veramente buono a soli 10 euro!
Quattro passi a prendere il fresco serale per il paese che inizia ad animarsi solo dalle otto in poi poiché il caldo pomeridiano non permette di uscire di casa pena insolazione.
Coca, birra e caffè al bar da bravi turisti e poi dritti in camera a riposar le membra affaticate...
Buonanotte pellegrini!!!
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